Tre motivi in più per smettere di fumare

Dal 1950 ad oggi numerosissimi lavori scientifici hanno evidenziato come il fumo incide statisticamente per le malattie gengivali. La persona fumatrice ha quasi un 25% di possibilità in più, di peggioramento della malattia parodontale, e la stessa percentuale è valida negativamente anche nella risposta al trattamento della malattia.

Questi studi ci mostrano come le sigarette influiscono sull’avanzare delle diverse forme di malattia parodontale. Nei pazienti fumatori si è evidenziata una maggiore perdita d’osso e distruzione dei tessuti intorno ai denti rispetto ai non fumatori. Sono sicuro che già molte altre persone e medici insistono sull’importanza di smettere di fumare, e sicuramente anche te lo sai, quindi non starò qui a scriverti sull’importanza di smettere, capisco perfettamente il piacere che può dare una sigaretta in alcuni momenti della giornata, perciò non insisteremo su quello, ma è giusto informarti su, quali peggioramenti delle malattie parodontali sono dovuti alle sigarette.

  • La parodontite è una infezione cronica dei tessuti a sostegno del dente, questo lo abbiamo detto, che riconosce alcuni fattori di rischio, come diabete, stress, alterazioni del sistema immunitario e carenze nutrizionali, ma senza dubbio il più frequente e riconosciuto è il fumo.
  • Visto che la parodontite può compromettere la salute della tua bocca, e portarti alla perdita di uno o più denti, è importante che tu sappia gli effetti delle sigarette sulle gengive.
  • L’effetto vasocostrittore della nicotina riduce l’arrivo di ossigeno e di sangue a livello dei tessuti intorno ai denti, portando in sofferenza questi tessuti, che saranno più soggetti ad infezioni, avendo anche visivamente un colore delle gengive “non sano”. Perciò te che sei fumatore avrai delle gengive più sofferenti, ma allo stesso tempo meno sanguinanti a causa della nicotina, togliendoti cosi il primo campanello di allarme della parodontite.
  • I fumatori hanno poi una placca batterica che è più aggressiva, oltre ad una risposta immunitaria inferiore al normale, facendo si che il rischio di parodontite sia maggiore rispetto ai non fumatori, da qui le statistiche sfavorevoli di tutti gli articoli scientifici esaminati, sia nello sviluppo che nella guarigione della malattia. 

Visti questi dati, parte integrante della terapia parodontale è il portare, dove possibile, il paziente a diminuire gradualmente le sigarette giornaliere, fino a smettere del tutto, sia per i benefici a livello della terapia, che a livello generale. Il rischio è altrimenti quello di non ottenere lo stesso livello di rigenerazione dei tessuti che garantisce il trattamento della malattia, a causa dell’alterazione delle funzionalità immunitarie. So già quello che stai pensando, e la risposta è no, smettere temporaneamente per la durata del trattamento non vale, le conseguenze positive si vedono solo se si smette di fumare maniera duratura. Addirittura ci vorranno 10 anni dopo aver smesso di fumare per poter escludere del tutto il rischio parodontale collegato al fumo. Per questo la cosa ideale sarebbe effettuare il trattamento su persone che sono al corrente dei rischi legati al continuare a fumare durante la terapia, e valutando comunque i numeri esistenti negli studi scientifici sull’argomento, possiamo vedere come effettuare il trattamento senza smettere di fumare garantisce comunque una guarigione nell’immediato simile ai non fumatori, mentre dopo un anno i risultati cambiano di quasi un 25%. Questo significa che 1/4 delle tasche torneranno a peggiorare a causa della difficoltà di mantenimento causate dal fumo, questo è il rischio che si corre se si continua a fumare. Il peggioramento porterà con il tempo alla perdita di alcuni di questi denti. Sicuramente affrontare la malattia parodontale e smettere contemporaneamente di fumare sarebbe veramente un bel colpo a livello di salute generale.Con un unico trattamento potresti diventare veramente l’idolo della tua famiglia, o dei tuoi amici, infondo sappiamo bene che smettere di fumare è già di per se difficile, ma farlo combattendo anche la malattia parodontale, sarebbe per te una vera e propria dimostrazione di forza. Detto ciò i dati parlano comunque chiaro, smettere di fumare è “indicato”, ma i risultati positivi della terapia sono evidenti anche per chi continua a fumare.Sicuramente il peggioramento dopo un anno del 25%, fa si che il mantenimento dei tuoi denti nel tempo sarà più complesso e meno efficace, ma piuttosto che non fare nulla, rimane sicuramente indicato effettuare la terapia parodontale. Questo significa che sicuramente dovrà cambiare l’approccio tra un paziente fumatore ed uno non fumatore. La parte chirurgica per rigenerare delle tasche parodontali o per ripristinare dei denti, sarà meno indicata nel fumatore, a meno che questo non dimostri nel tempo un perfetto controllo della placca batterica. Il problema però, oltre al discorso sul fumo o non fumo, potrebbe essere addirittura un altro, per fare tutte queste distinzioni e conseguentemente degli approcci differenti e personalizzati tra pazienti, si necessità di uno studio organizzato per effettuare tutto questo.La maggioranza dei dentisti non da troppa importanza a tutti questi fattori, inserendo impianti per ripristinare dei denti estratti, sia ai pazienti con parodontite, sia ai fumatori, senza tenere sotto controllo personalizzando le loro terapie.Questo potrebbe portarti ad avere dei problemi nel tempo, nel mantenimento di questi nuovi lavori, oltre ai tuoi denti già colpiti da malattia parodontale. Forse prima di effettuare alcuni vecchi lavori, non ti hanno specificato come, gli impianti dentali inseriti nell’osso, soffrono molto più dei denti la malattia parodontale, in questo caso chiamata perimplantite. Non trovo neanche corretto, incolpare i pazienti fumatori al momento del presentarsi di un problema, infondo ti hanno mai spiegato nel dettaglio le problematiche che il fumo porta alla malattia parodontale? No, ti hanno mai diagnosticato la malattia parodontale? No, hai un piano ed indicazioni dettagliate al di mantenimento? No, allora come posso incolparti per un problema ad un lavoro eseguito, dicendoti “eh ma lei fuma 20 sigarette al giorno, è normale”, senza metterti al corrente precedentemente di tutto questo. La cosa peggiore per te, è che il fumo di sigaretta oltre a peggiorare la malattia parodontale, fa si che questi impianti osteointegrati sono più colpiti da malattie peri-implantari.Per questo nel caso tu fossi una fumatore che soffre di malattia parodontale, dovresti essere messo al corrente dei rischi che potresti correre sottoponendoti a certe terapie, senza effettuare i dovuti controlli ed il dovuto mantenimento, prima di iniziare i vari interventi rigenerativi o implanto-protesici.  Se credi di essere esonerato da tutto questo perché tu fumi la sigaretta elettronica, dovrò deluderti, ad oggi infatti non esistono delle evidenze scientifiche che questo tipo di fumo, non crei danni ai tessuti intorno ai denti e quindi non peggiori la malattia parodontale. Sicuramente però la mancanza di combustione toglierà alcune problematiche legate, mentre gli effetti della nicotina dipenderanno se questa sarà presente o meno nei liquidi utilizzati. Eseguire un corretto approccio alla malattia parodontale insieme allo smettere gradualmente di fumare, rappresenta sicuramente la soluzione ideale nelle persone soggette a parodontite. Detto ciò se tu volessi effettuare una terapia parodontale e nel frattempo smettere di fumare, per dare pieno potenziale alla terapia e per la tua salute generale, saremo a disposizione nell’aiutarti e guidarti in questo percorso.Mentre se fino ad oggi oltre al non curare la tua malattia parodontale, non ti hanno mai trattato in maniera personalizzata come paziente fumatore, metteremo a disposizione la nostra struttura per valutare l’approccio migliore per mantenere la tua salute orale nel tempo, come già facciamo con tutti i nostri pazienti. Vieni per una prima visita cosi da poter effettuare uno screening parodontale.

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